LA
FRATERNITÀ CATTOLICA DELLE COMUNITÀ
E ASSOCIAZIONI CARISMATICHE DI ALLEANZA
Costituzione e finalità
E' costituita da cinquantasei Comunità di
Alleanza (ossia comunità unite da un impegno formale per
partecipare allo stile di vita e alla missione della Comunità
medesima) provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 1990 un gruppo di Comunità chiese ed ottenne il
riconoscimento pontificio; ciò che le spingeva era il desiderio
di assicurare un più ampio dialogo ed una maggiore
collaborazione fra di loro e l'esigenza di approfondire la
comunione col Pontefice. Con il riconoscimento pontificio
(dato in prova per 5 anni nel 1990 e reso definitivo nel 1995) la
Fraternità Cattolica è associazione privata di fedeli
cristiani di diritto pontificio, dotata di personalità giuridica.
Il Pontificio Consiglio per i Laici, nel decreto di
riconoscimento, auspicò che la Fraternità potesse contribuire a
consolidare e promuovere l'espressione cattolica del
movimento carismatico.
La Fraternità Cattolica non ha potere di governo nè
responsabilità giuridica sulle Comunità membro; ha una
responsabilità pastorale e spirituale di incoraggiare lo
sviluppo delle Comunità membro nella loro identità cattolica.
Una Comunità membro, quindi, mantiene la propria identità
ed autonomia ma è parte di una realtà più grande di diritto
pontificio (che risponde cioè direttamente al Pontefice)
che in qualche modo la contiene, la protegge ed è garanzia del
suo cammino in comunione con la Chiesa.
Organizzazione
Organi della Fraternità sono il Consiglio e
l'Esecutivo.
Il Consiglio ha un numero di membri pari al numero delle
Comunità e Associazioni appartenenti alla Fraternità.
Ogni Comunità nomina il proprio delegato; egli può portare con
se alle riunioni del Consiglio un altro membro della Comunità
con funzione di consulente senza diritto di voto.
L'Esecutivo del Consiglio è costituito da due
rappresentanti di ciascuno dei cinque continenti.
Al suo interno l'Esecutivo sceglie il Presidente, il
Vicepresidente, il Segretario ed il Tesoriere che restano in
carica tre anni e possono essere rieletti per massimo due mandati
consecutivi.
Il modo principale col quale la Fraternità Cattolica (nella
persona del Presidente) esprime le sue relazioni col Pontefice è
attraverso un collegamento col Pontificio Consiglio per i Laici.
A riprova dell'importanza di tale legame, nel 1996 il Santo Padre
nominò il compianto Brian Smith (allora Presidente della
Fraternità Cattolica) membro del Pontificio Consiglio per i
Laici per un periodo di 5 anni.
La Fraternità Cattolica ha anche un Consigliere Spirituale,
scelto dal Pontificio Consiglio per i Laici da una lista di tre
candidati proposti dall'Esecutivo.
Uno dei compiti del Presidente è quello di stabilire un centro
di comunicazioni in un luogo che gli permetta di adempiere alle
sue responsabilità e che faciliti il flusso delle informazioni
all'interno della Fraternità; al momento attuale tale Ufficio
Internazionale ha sede a Bari (il Presidente è il prof. Matteo
Calisi). Ogni Comunità membro della Fraternità Cattolica
contribuisce alle spese amministrative e di gestione
dell'Ufficio.
Come si entra a farne parte
L'ammissione alla Fraternità Cattolica comporta tre stadi successivi:
Fase preliminare: la Comunità interessata presenta domanda ufficiale di ammissione, dopodiché un rappresentante dell'Esecutivo fa visita alla Comunità per verificarne ed esaminarne la storia, la formazione, le relazioni con la Chiesa locale, il modo di vivere la fede. Al fine di conoscere meglio la Comunità alcuni membri possono essere invitati a partecipare ad una Conferenza della Fraternità Cattolica come osservatori. Colui che ha visitato la Comunità prepara una relazione dettagliata per l'Esecutivo al quale spetta la decisione di ammettere o meno la Comunità come membro ufficioso.
Appartenenza ufficiosa: in caso di decisione positiva la Comunità viene invitata alla successiva Conferenza nella condizione di membro ufficioso. Alla Comunità è chiesto di contribuire finanziariamente alla Fraternità ed è dato di partecipare alle Conferenze e riunioni del Consiglio (in quest'ultimo caso senza diritto di voto). Durante questa fase i membri dell'Esecutivo devono convincersi che la Comunità in oggetto sia autenticamente cattolica nella sua identità, stile di vita, formazione e servizio nell'ambito della Chiesa; continua a tal fine la raccolta di informazioni sulla Comunità.
Appartenenza piena: alla fine di
un periodo di appartenenza ufficiosa stabilito
dall'Esecutivo è l'Esecutivo medesimo che decide
l'appartenenza piena o meno della Comunità.
Questa pagina è stata inserita per gentile concessione della Fraternità Cattolica.