"La comunità è la risposta ad una chiamata di Dio per vivere, in un impegno stabile, l'esperienza cristiana. Questo impegno si esplica in una alleanza tra i membri per amare e servire Dio e i fratelli e sostenersi vicendevolmente secondo la specifica chiamata. La comunità si identifica con la corrente di grazia del Rinnovamento e si considera al suo servizio, in sintonia ed in comunione con l'autorità preposta". |
LA COMUNITÀ NOSTRA
SIGNORA DI CZESTOCHOWA
Tra le realtà generate dallo Spirito Santo ai nostri giorni,
crediamo figuri anche la Comunità N.S. di
Czestochowa. La storia della comunità è la storia della
misericordia che Dio ha riversato su di noi nel corso degli anni,
chiamandoci al suo servizio. Essa ha sede presso la Parrocchia
omonima in Roma. Dal 2015 lAssistente spirituale è Don
Patrizio Milano.
NellAnno Santo del 1975 i membri iniziatori della comunità
(Antonio, Franco e Carmela) vengono a contatto per la prima volta
con la corrente di grazia del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Erano catechisti del Centro Oratori Romani e si trovavano ad
Albano Laziale per una giornata di ritiro. Durante
lAdorazione Eucaristica pomeridiana e successivamente nella
S. Messa conclusiva della giornata per la prima volta ascoltano
il canto e la profezia in lingue di alcuni catechisti già
facenti parte del Rinnovamento. La cosa suscitò loro molto
interesse accompagnato anche da un certo timore. Questi ebbe
però il sopravvento e solo qualche anno più tardi, mediante la
lettura del libro, allora diffusissimo di Don Serafino Falvo
Lora dello Spirito Santo alla sua sesta
edizione, i membri iniziatori si ritrovarono, allinsaputa
luno dellaltro, a frequentare gli incontri di
preghiera della Comunità Jerusalem, nei locali della Basilica di
S. Maria degli Angeli. Nel settembre dello stesso anno fecero
esperienza degli incontri di preghiera del Gruppo Maria presso
lOratorio romano del Caravita, lì rimasero per circa due
anni.
La Comunità nasce dapprima come Gruppo di Preghiera nel 1981,
dopo che il parroco decise di aprire la parrocchia a questa nuova
esperienza. Nel 1988 maturava nei fratelli la volontà di
divenire una Comunità di Alleanza. Questa tappa fu preceduta da
un grande desiderio di formare un unico corpo in Cristo e venne
incoraggiata dalla parola profetica del libro di Neemia che
segnò la traccia e l'itinerario da percorrere. Ma il Signore
aveva già dato dei segnali, in particolare con la presenza di
fratelli, che sono stati per noi come degli angeli, inviati da
Dio.
La prima fu Lorena D'Alessandro,
una giovane che nella sua infermità seppe sorridere alla vita,
che infuse coraggio, che scoprì il vero senso della sofferenza e
che vide nel volto crudele della morte, avvenuta nel 1981 a soli
16 anni, il volto di sorella morte che spalanca le porte
dell'eternità. Anche Lorena frequentava insieme a noi le
riunioni di preghiera del Gruppo Maria. In data 3 settembre 1980
leggiamo sul suo diario: "Sono stata a due incontri di
preghiera del Rinnovamento nello Spirito, è stata un'esperienza
stupenda sentire il mio corpo preso a poco a poco dalla gioia di
quella preghiera, il suo effetto funge da carica, almeno per me".E
in data 28 settembre 1980: "Alleluja! Sono stata al
Rinnovamento con Carmela, Dina, Franco e Fabrizio... Sono
arcipiena della gioia dello SPIRITO e credo che risolverò tutti
i miei problemi con Rossy, ci riuscirò perché ho il cuore pieno
d'amore, pieno dell'amore vero... posso dire solo una cosa: lode
e onore al Signore! N.B.: E' intervenuto all'incontro di
preghiera SUENENS, è un uomo stupendo! Mentre tornavamo da Via
del Corso abbiamo incontrato i nostri catechisti che erano andati
all'incontro generale... sono rimasti stupiti della nostra gioia!".
Con editto del 7 marzo 2000 il Card. Camillo Ruini proclamava
Lorena serva di Dio e l8 aprile 2003 chiudeva solennemente
la fase diocesana del processo di beatificazione. Attualmente
tutta la documentazione è allesame della Congregazione per
le Cause dei Santi in Vaticano. Dal 20 novembre 2004 il corpo di
Lorena riposa nella chiesa parrocchiale.
Due foto di Lorena D'Alessandro
Il secondo fu suo padre, Giovanni, uomo di fede semplice, ma grande ed autentica. Egli ci lasciò dopo una breve ma penosa agonia nel 1987.
Il padre di Lorena, Giovanni D'Alessandro
Ultimo, in ordine di tempo, fu Goffredo Del Grande, membro del pastorale, considerato il caro papà buono; anche lui ci ha lasciato in breve tempo, nel 1989, donandoci il suo insegnamento sull'esempio di Gesù. Se il chicco di grano caduto in terra non muore, non può dar frutto, ed ecco il perché di tanti frutti: tanti chicchi di grano si sono lasciati morire per il bene dei fratelli.
Goffredo Del Grande
Il Convegno annuale tenutosi alla fine del 1988, segnò una
svolta molto importante: la volontà di costituirsi in Comunità
e la stesura di un piccolo Statuto. Durante il Convegno la
preghiera cominciò a rafforzarsi, la vigilanza venne
intensificata con la costituzione di sentinelle che dovevano fare
la guardia giorno e notte perché "l'opera è grande ed
estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti uno dall'altro"
(Ne 4,11). La prima notte fu trascorsa in preghiera dinanzi a
Gesù Eucarestia e insieme a Maria: ciò avrebbe preparato lo
svolgimento dei momenti successivi.
Come abbiamo capito questa chiamata? E' difficile da spiegarsi,
sappiamo però che il Signore chiede sempre di più, vuole tutto
per darci tutto, chiede la nostra vita per donarci la sua vita, e
così, certi che sia il Gruppo che la Comunità sono opera sua,
noi ci siamo inchinati dinanzi alla sua volontà. Il Signore ci
chiamava a vivere la Comunità perché noi non possiamo trovare
la salvezza da soli e perché il Gesù presente nei fratelli è a
volte più grande del Gesù nascosto dalla nostra povertà umana.
Soprattutto egli ci disse allora come d'altronde anche oggi e con
più forza: La Comunità è un dono, è il mio dono per ciascuno
di voi. Nell'intento di divenire soprattutto una Comunità
d'amore, che vive la fraternità, la comunione e la condivisione,
non sono mancate le difficoltà. Queste hanno sempre avuto
origine da qualche contrasto, da qualche incomprensione; ciò è
servito per farci prendere maggiormente coscienza che le
divisioni e le contrapposizioni fanno morire la Comunità e la
Chiesa. Ne è derivata la consapevolezza che volendoci bene
possiamo superare qualunque difficoltà, chiedendo al Signore che
regni la carità che, sola, fa circolare la vita di Dio in mezzo
a noi.
Sono rimaste scolpite nella memoria alcune frasi tratte dal
discorso di Padre Mario Panciera in occasione del decennale della
Comunità (15 dicembre 1991). Egli ci esortava a camminare
uniti nell'Amore di Dio per non perderci per strada, solo in
questo modo la comunità avrebbe avuto un futuro fecondo, perché
noi saremmo stati insieme in un solo cammino, con la mano nella
mano, in un clima di unione che è la base per poter costruire,
pietra su pietra, protesi verso il futuro che ha le sue radici
nell'oggi che viviamo..
Il 15 dicembre 2001 la Comunità celebrava il suo ventennale dal
tema: Le misericordie del Signore non sono finite
(Lam. 3,22a). Loccasione è stata propizia per
rileggere profeticamente il cammino svolto: guardare al passato
per capire il presente ed essere bene disposti ad accogliere ciò
che di nuovo il Signore preparava secondo le parole del profeta
Geremia al Cap. 6 versetto 16: Fermatevi nelle strade e
guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la
strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime
vostre. E stato questo il significato della
celebrazione. La Comunità ha sentito il bisogno di fermarsi per
poter guardare e informarsi circa i sentieri
del passato così da discernere la strada da prendere per
trovare e sperimentare la pace e la salvezza. Far memoria del
passato non alimenta la nostalgia per un tempo che fu, ma
risveglia il senso di responsabilità, di fedeltà alla vocazione
ricevuta, per crescere ancor di più nella conoscenza di Dio e
nella missione che Egli ci ha affidato.
La lode che tanto ci caratterizza, non è altro che il
riconoscimento e la risposta gioiosa alle opere meravigliose che
il Signore compie: grandi cose ha fatto in me
lOnnipotente e Santo è il suo nome. Siamo ancora
agli inizi, abbiamo ancora tante cose da imparare, per una
maggiore adesione alla volontà di Dio. Possiamo affermare di
essere in permanente stato di apprendistato.
Il cammino della Comunità è fondato su due capisaldi:
conversione ed evangelizzazione. Esso offre, a chi lo desidera,
l'aiuto per una costante conversione spirituale nella Signoria di
Gesù Cristo. Per questo assume particolare importanza l'Adorazione
Eucaristica, dalla quale la Comunità prende la forza e il
vigore necessario per rispondere alla sua chiamata. E
davanti a Gesù Eucaristia, ogni settimana, in maniera
ininterrotta dal mese di gennaio del 1989, che viene
attuato il Roveto Ardente, con un servizio di adorazione ed
intercessione. In particolare vengono portate dinanzi a Gesù
tutte le intenzioni di preghiera che si trovano: nel quaderno di
intercessione situato nella sala comunitaria, in quello posto
allingresso della chiesa parrocchiale insieme alla raccolta
delle richieste inviateci per e-mail tramite il sito internet
della comunità.
Dal Gruppo di Preghiera, come frutto dello Spirito Santo, nasce
la Comunità di Servizio costituita da fratelli chiamati ad una
vita di maggiore comunione (koinonia) e servizio (diakonia)
alla Comunità ed alla Chiesa. Essi sono chiamati a sottoscrivere
un Impegno di Alleanza, cioè un esplicito patto di
adesione alla struttura, alla vita, agli scopi ed alla
visione profetica della Comunità confermandolo di anno in anno,
e a frequentare un cammino di crescita basato essenzialmente
sulla condivisione e la revisione di vita. I servizi che la
Comunità offre si suddividono nei tre campi di apostolato:
CATECHESI - LITURGIA E PREGHIERA - CARITÀ. Attraverso tali servizi la
Comunità si sforza di aprire la strada allevangelizzazione
di coloro che hanno quasi abbandonato la vita cristiana o che
vivendola tiepidamente hanno bisogno di un risveglio, di un
rinnovamento interiore. Essa vuole essere una realtà ecclesiale,
cristocentrica e mariana. La Vergine è modello di virtù davanti
a tutta la comunità che la venera e invoca con affetto filiale
quale Madre Amatissima.
I Ministeri prestati in seno alla Comunità acquistano la
qualità di ministeri non ordinati né istituiti, ma di fatto. Si
tratta cioè di quei ministeri che senza titoli ufficiali
compiono, nella prassi pastorale, consistenti e costanti servizi
pubblici alla Chiesa. La comunità è governata da un
Consiglio composto di sei membri (i tre soci iniziatori come
membri di diritto e tre membri eletti dallAssemblea). Il
Consiglio dura in carica tre anni e nel suo seno elegge il
Moderatore, il Vice-Moderatore ed il Segretario.
La comunità vuole porsi al servizio della Chiesa, in comunione
con il proprio Vescovo, secondo gli impegni e le finalità
regolate dalla propria normativa approvata dal Card. Vicario
Camillo Ruini. Dal 17 gennaio 2003 è associazione privata di
fedeli della Diocesi di Roma.
Durante lXI Conferenza Internazionale della Fraternità
Cattolica, tenutasi a Fiuggi dal 29 ottobre al 1° novembre 2004,
lEsecutivo deliberava lammissione della Comunità
N.S. di Czestochowa nella Fraternità. La
Fraternità Cattolica ottenne, su richiesta delle comunità
storiche del Rinnovamento Carismatico di varie nazioni, il
riconoscimento pontificio, pervenuto nel 1990 tramite il
Pontificio Consiglio per i Laici. Ciò che le spinse fu il
desiderio di assicurare un più ampio dialogo ed una maggiore
collaborazione fra di loro e l'esigenza di approfondire la
comunione col Pontefice.
La vita della comunità è un entrare nel cenacolo per
ricevere forza dallo Spirito Santo e uscirne poi per donarla a
chi è nella difficoltà o nellangoscia.
E attraverso levangelizzazione che la comunità
riesce a comunicare maggiormente lAmore che Dio le offre in
abbondanza e gratuitamente. Nel corso degli anni il Signore le ha
fatto dono di poter rappresentare un recital sulla vita di San
Francesco dAssisi (Forza Venite Gente). Molte sono state le
rappresentazioni, fra le più significative: quella dell8
maggio 2002 presso lAula Magna dellUniversità La
Sapienza di Roma in occasione dellUniversity day for
Toronto coordinato dallUfficio per la Pastorale
Universitaria e quella di Piazza Navona, il 28 giugno 2002, in
occasione dellIncontragiovani coordinato dal Servizio
Diocesano per la Pastorale Giovanile.
Sua Eccellenza Mons. Cesare Nosiglia, ora Vescovo di Vicenza, ha
mostrato più volte, nel corso degli anni, la sua sollecitudine
pastorale incontrando la comunità in occasione sia di visite
pastorali che di incontri parrocchiali. Ricordiamo con piacere ed
entusiasmo la celebrazione dellEucaristia durante il
Ventennale della comunità il 15 dicembre 2001. Allora, come
messaggero di pace e di lieti annunzi ebbe parole di grande
consolazione, mostrando laffetto che nutre per noi e
spronandoci a rispecchiare sempre più limmagine di Gesù
ai nostri fratelli.
La comunità ha un proprio notiziario: Jasna Gora.
Questultimo, insieme al Sito Internet, nuovo strumento al
servizio dellevangelizzazione che sorpassa i confini del
territorio raggiungendo numerose persone direttamente nelle loro
case, è un grande mezzo di comunicazione e di diffusione della
vita della comunità (a questo proposito una particolare menzione
spetta al webmaster comunitario Francesco).
(1) CEI, Comunione e Comunità, 1 ottobre 1981, Cap. I,
par. 17
(2)
CEI, Evangelizzazione e Ministeri, 15 agosto i977, n. 67
(3)
CEI Evangelizzazione e Ministeri, n. 68d
(4)
Mt. 20,28
§1. La comunità ha i seguenti fini:
A) esperienza di CONVERSIONE
A.1) Crescita spirituale (tradotta nellimmagine della salita al Monte Tabor accompagnata da dubbi e fatiche)
A.2) Rinnovamento interiore (che trova il suo analogato principale nella Trasfigurazione e rivelazione della Trinità)
B) esperienza di EVANGELIZZAZIONE
B.1) Annuncio vita di ogni giorno (tradotta nellimmagine della discesa dal monte Tabor).
§2. I mezzi con cui si perseguono i suddetti fini sono i seguenti:
A) Catechesi, liturgia e preghiera, carità;
B) Adorazione di Gesù Cristo presente nell'Eucaristia ed intercessione per le necessita ed i bisogni della Chiesa e del mondo;
C) Testimonianza, annuncio, canto sacro, rappresentazioni teatrali di ispirazione cristiana;
D) Scoperta e valorizzazione dei carismi personali e comunitari per la costruzione e il rinnovamento della Chiesa e della società.
E) Cura di pubblicazioni periodiche od occasionali, utilizzando ogni mezzo di comunicazione.
F) Gestione di case di accoglienza o spiritualità per assistenza di persone bisognose ovvero al fine di condurre corsi, seminari, esercizi spirituali.
NOTE INFORMATIVE SULL'ALLEANZA
La chiesa si basa e vive sul presupposto della comunione,
della koinonia, così come ci mostrano ben due passi del libro
degli Atti degli Apostoli (2,42-48; 4,32-35). In essi vediamo che
la comunità, qualunque essa sia, ha come caratteristica
pregnante quella di essere tenuta insieme da un patto di
alleanza, per cui ognuno perde il possesso e la gestione
arbitraria di sé e delle proprie cose per tendere con "un
cuor solo ed un"anima sola" al bene di tutti.
Altro elemento significativo di questa comunione è senza dubbio
la fedeltà che i membri della comunità hanno liberamente scelto
un giorno di offrire a Dio e, di conseguenza, ai fratelli per
rispettare il primo ed il secondo dei comandamenti.
Emerge chiaramente come la comunità non sia un luogo, ma una
condizione di vita in cui le persone, che hanno avvertito la
chiamata di Dio, si riconoscono popolo in cammino, ma anche
popolo separato dal mondo e dalla sua logica.
L'Alleanza fonda e custodisce la comunità basandola sull'impegno
reciproco:
Non si può stare bene insieme con i fratelli senza
condividere con essi il piano di Dio per la comunità.
Sull'esempio di Giosuè e della sua famiglia: "Quanto a
me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore" (Gs.
24,15) un popolo intero può rispondere "perciò anche
noi vogliamo servire il Signore, perché egli è il nostro Dio"
(Gs,24,18).