LA PARROCCHIA N.S. DI CZESTOCHOWA

Negli anni cinquanta i pochi abitanti della zona de La Rustica (Roma), con grande atto di fede, costruirono sul terreno acquistato dalla Pontificia Opera per la Preservazione della Fede del Vicariato, dove in atto sorge il maestoso complesso parrocchiale, una chiesetta dedicata alla SS. Vergine Addolorata. Allora era sufficiente per accogliere i pochi fedeli. Essa fu costruita con le loro mani e con parte dei loro risparmi, l'Opera per la Preservazione della Fede concorse dando un sussidio per la costruzione del tetto.
Il territorio della Rustica fino al Grande Raccordo Anulare di Roma, faceva parte della parrocchia della Cervelletta di Tor Sapienza affidata ai PP. Signori della Missione di S. Vincenzo dè Paoli. I parroci di detta parrocchia provvidero ad inviare uno ed a volte anche due sacerdoti per la celebrazione dei Sacramenti: battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. La chiesetta della Rustica divenne così la succursale della Cervelletta con un Cappellano che esercitava tutte le funzioni a nome del parroco. L'ultimo Cappellano fu Don Luigi Prandini, 22 settembre 1962.
Il 12 luglio del 1962, con un decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara, fu istituita la Parrocchia della Rustica con il titolo di San Massimo Confessore. Il successivo 8 settembre lo stesso Cardinale Vicario, con l'assenso del Santo Padre Giovanni XXIII, nominò parroco Don Ugo De Santis, essendo stato precedentemente vice-parroco della Basilica di San Vitale in Via Nazionale.
Il Pro-Vicario di Roma Card. Luigi Traglia il 22 settembre consegnò la parrocchia di San Massimo alla Rustica a Don Ugo De Santis. Da quel giorno la piccola chiesa cominciò a funzionare regolarmente da parrocchia. Però fin dalla sua istituzione la Pontificia Opera per la Preservazione della Fede aveva già provveduto a far effettuare un progetto per il nuovo complesso parrocchiale, dando così inizio alle pratiche necessarie per la realizzazione di detta opera.
Provvidenzialmente, al termine del Concilio Vaticano II, il Santo Padre fu invitato dal Cardinale Primate di Polonia Stefano Wyszynski a partecipare personalmente alle celebrazioni in occasione del millennio della conversione della stessa Polonia al Cristianesimo. Nel 1966, a causa della delicata situazione politica, non gli fu consentito di potervisi recare, ma in una udienza espresse al Cardinale Primate il desiderio di voler intitolare una parrocchia romana a "Nostra Signora di Czestochowa".
Il Santo Padre richiese al Vicariato alcuni progetti di parrocchie in corso di attuazione e gliene furono presentati soltanto tre, tra i quali quello di San Massimo alla Rustica, che fu prescelto dal Papa stesso.
Il primo dicembre 1966 Don Ugo De Santis fu chiamato dal Cardinale Vicario Luigi Traglia che comunicò la decisione del Papa e nel contempo lo invitava a prendere diretti contatti con il Card. Wyszynski presente a Roma.
Il giorno successivo Don Ugo chiese udienza unitamente a Mons. Federici, segretario dell'Opera per la Preservazione della Fede, e sottoposero all'attenzione di S.Eminenza il progetto del complesso; ma questo non fu di suo gradimento. A nome del Card. Vicario lo pregarono di interessarsi lui personalmente a un nuovo progetto.
Ma poiché il Cardinale Primate doveva rientrare nella sua patria, volle deporre la prima pietra ugualmente e in quell'occasione la futura chiesa fu intitolata a "N.S. di Czestochowa". Alla cerimonia erano presenti il Card. Vicario, circa trenta vescovi della nazione polacca accompagnati dalla stessa comunità di stanza in Roma.
Il progetto della nuova chiesa rimase fermo per circa tre anni perché al Primate non fu consentito di ritornare in Italia. Ma finalmente nel novembre del 1968 poté tornare a Roma e Don Ugo si recò a fargli visita e a nome del Card. Vicario Angelo Dell'Acqua riprese le trattative giungendo infine all'approvazione del progetto dell'architetto Gianfranco Tonelli.
Sul finire del 1968 in dicembre, iniziarono i lavori, pochi giorni dopo l'incontro tanto desiderato. Dell'attuazione del progetto fu dato incarico alla ditta D.V.D. diretta con competenza dall'Ing. Roberto Di Loreto.
Dopo tante fatiche e tribolazioni, il 30 ottobre del 1971 la nuova chiesa parrocchiale fu consacrata dal Card. Stefano Wyszynski, in un clima festoso alla presenza del Card. Vicario Mons. Angelo Dell'Acqua, dell'attuale Papa Giovanni Paolo II, allora arcivescovo di Cracovia, di una folta schiera di vescovi polacchi, accompagnati dai loro compatrioti, nonché di autorità religiose e civili.
I fedeli della parrocchia fecero a gara nell'offrire suppellettili e doni vari sia per la chiesa che per la casa parrocchiale, mentre il quadro della Madonna, copia originale di quello custodito a Czestochowa, fu offerto dal Card. Wyszynski.
Dopo circa due anni Don Ugo De Santis fece eseguire da un grande artista la stupenda vetrata che fa da sfondo al tabernacolo.
Nel luglio del 1974 Don Ugo De Santis fu nominato Cappellano di Sua Santità, Monsignore e canonico di una Basilica del centro di Roma. Dopo qualche tempo la parrocchia fu offerta ai Padri Benedettini-Silvestrini guidati dal Superiore Maggiore Don Andrea Pantaloni. Svolte le pratiche necessarie, il 14 ottobre 1974 alla presenza dell'Economo del Vicariato, un ragioniere del suo ufficio e Don Andrea Pantaloni, presente anche il parroco che successe a Don Ugo De Santis, Don Ugo Peressin, si svolse l'atto ufficiale del passaggio della parrocchia.